5. Valutazione delle soft skills

5 valutazione delle soft skills

Per chi voglia cimentarsi in un’autovalutazione delle proprie soft skills, allego due strumenti:

1. La classificazione delle soft skills da me descritta precedentemente, nella quale ad ogni nome di competenza trasversale è accoppiata la descrizione del comportamento abituale che essa comporta. Vedi Allegato 1.

2. La scheda di autovalutazione che riporta, con riferimento ad ogni nome di competenza, quattro possibilità relative alla frequenza con la quale l’interessato/a tiene abitualmente quel comportamento: 1 = mai; 2 = qualche volta; 3 = spesso; 4 = sempre. Vedi Allegato 2.

 

In tal modo è possibile, impiegando tra mezz’ora e un’ora di tempo, avere un quadro delle proprie soft skills. Questo strumento è molto utile per assumere consapevolezza sia delle competenze nelle quali si eccelle, sia delle competenze nelle quali non ci si è attivati.

 

Tale consapevolezza a volte è sufficiente per facilitare cambiamenti, a volte può essere l’inizio di un periodo nel quale ci si propone di cambiare qualche comportamento abituale. A volte, infine, può essere utilizzata per iniziare un percorso di coaching o di aiuto per realizzare il cambiamento desiderato.

 

 

Allego anche due strumenti analoghi relativi alle soft skills dei bambini dai 6 ai 13 anni, che ho realizzato con l’aiuto della Facoltà di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell’Università di Palermo. Tali strumenti possono servire ai genitori per formulare un giudizio fondato sulle soft skills di un figlio o una figlia. Vedi Allegati 3 e 4.

 

Consiglio che padre e madre compilino la scheda di valutazione separatamente e quindi si confrontino relativamente ai giudizi espressi circa la frequenza dei comportamenti abituali del figlio o della figlia.

Questo confronto è risultato spesso molto utile per consentire di chiarire l’oggettività della situazione a fronte di visioni soggettive, che possono essere integrate con l’aiuto del coniuge.

Nei casi più difficili o problematici, questo strumento può essere utilizzato come inizio di un percorso nel quale i genitori vengono aiutati da un tutor a decidere cosa cambiare nell’approccio col figlio o la figlia.

 

ALLEGATO 1

MAPPA DELLE COMPETENZE TRASVERSALI

 

 

Distinzione per categorie

 

  1. Competenze relazionali: i comportamenti utili per la positiva e costruttiva gestione delle relazioni personali.
     
    • interpersonali: contribuiscono all’instaurazione e al mantenimento della relazione personale.
    • comunicative: favoriscono, all’interno di una relazione, la reciproca comprensione dei contenuti che si intendono trasmettere.

 

 

  1. Competenze gestionali: i comportamenti funzionali all’ottenimento di un risultato.

 

    • strategiche: dispongono a trovare soluzioni a problemi irrisolti e ad applicarle.
    • manageriali: promuovono la collaborazione con altri per ottenere assieme un risultato.

 

 

Elenco di competenze per categorie

 

 

  1. Competenze relazionali

 

    • Competenze interpersonali

 

  1. Assertività = coniugare l’autostima e la determinazione nell’affermare le proprie idee con il rispetto e la valorizzazione degli altri.
  2. Accoglienza = valorizzare, nell’instaurare una relazione personale, ciò che unisce e accomuna, ed eliminare barriere che accentuano le distanze.
  3. Fiducia = manifestare all’altro di credere nella sua sincerità, nella sua bontà e nelle sue capacità e, coerentemente, fornirgli feedback senza giudicare.
  4. Gestione del conflitto = evitare che la diversità degeneri in conflitto e ricondurre il conflitto a un disaccordo, salvando la relazione personale.

 

    • Competenze comunicative

 

  1. Ascolto = dedicare all’altro la propria piena attenzione.
  2. Rispecchiamento = rafforzare affinità nei contenuti e nell’espressività.
  3. Feedback = comunicare le proprie percezioni relative all’altro in modo distinto dalle proprie interpretazioni, consegnandole alla sua valutazione.
  4. Incisività = impiegare in modo ordinato e coordinato i tre canali comunicativi per suscitare l’attenzione e favorire chiarezza nella comprensione.

 

 

  1. Competenze gestionali

 

    • Competenze strategiche

 

  1. Creatività = distanziarsi dalle proprie certezze e abitudini per cercare punti di vista e soluzioni nuove.
  2. Apprendimento = imparare ciò che occorre sapere o saper fare per operare in modo efficace.
  3. Progettualità = tradurre i sogni in progetti.
  4. Proattività = agire in base a un progetto.

 

    • Competenze manageriali

 

 

  1. Motivazione = rendere partecipi gli altri dei propri obiettivi.
  2. Interazione = informare e consultare i propri collaboratori nella misura e con le modalità opportune.
  3. Mediazione = trovare una soluzione diversa e accettabile partendo da  pretese inconciliabili.
  4. Formazione = promuovere la crescita del potenziale delle persone con cui si collabora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elenco di comportamenti per competenze

 

 

  1. Competenze relazionali

 

    • Competenze interpersonali

 

1.  Assertività

        • Equilibrio: Sostengo i miei punti di vista, rispettando quelli degli altri.
        • Pacatezza: Ricevo le critiche con serenità e so rispondere con obiettività.
        • Richiesta: Manifesto con chiarezza le richieste corrispondenti alle mie intenzioni e aspettative.
        • Autonomia: Considero con attenzione le opinioni o le proposte altrui, ma se non sono d’accordo so dissentire o rifiutare.

 

2.  Accoglienza

        • Cordialità: Manifesto interesse nei confronti di chi si rapporta con me (ad esempio: lo saluto per primo, lo metto a suo agio).
        • Semplicità: Elimino barriere che potrebbero farmi sentire diversa/o o distante (come, ad esempio: formalità nel modo di vestire, ricercatezza nel modo di parlare, superiorità nel modo di rapportarmi).
        • Apertura: Sono aperta/o di fronte alla diversità, senza tramutarla inconsapevolmente in un giudizio di valore.
        •  Affinità: Valorizzo ciò che mi accomuna con l’altro (interessi, gusti, esperienze, etc.). 

 

3.  Fiducia

        • Sospensione del giudizio: Limito i giudizi alle situazioni nelle quali sono chiamata/o a giudicare.
        • Atteggiamento non giudicante: Esprimo il mio punto di vista sotto forma di osservazione o impressione che consegno all’altro perché la utilizzi dal suo punto di vista.
        • Mitezza: Di fronte ad affermazioni che mi appaiono sbagliate, anziché contestarle aiuto l’altro a valutare i fatti, a distinguerli dalle interpretazioni e a riconoscere le sue opinioni come opinioni.
        •  Credito: Dò credito all’altro circa la sua capacità di trovare soluzioni ai propri problemi e le assecondo seguendo, nell’aiutarlo, le strade che lui indica.

 

 

 

 

 

4.  Gestione del conflitto

        • Prevenzione: Evito che la diversità di caratteristiche e opinioni rispetto a qualcuno degeneri in conflitto, rafforzando punti di contatto e di affinità con lui.
        • Diagnosi: Quando avverto disagio e/o diffidenza nei confronti di qualcuno, li esplicito, senza permettere che rimangano latenti.
        • Recupero: Quando la relazione personale con qualcuno è stata danneggiata, manifesto presto in modo concreto l’interesse a restaurarla.
        • Correttezza: Quando ho sbagliato so chiedere scusa. 

 

 

    • Competenze comunicative

 

 

5.  Ascolto

        • Attenzione: Dedico a chi mi parla tutta la mia attenzione, senza farmi distrarre da altro.
        • Percezione: Presto attenzione non soltanto a ciò che l’altro dice, ma anche a come lo dice e a come si comporta mentre lo dice.
        • Interpretazione autentica: Chiedo conferma all’altro di aver capito correttamente il suo pensiero e del significato da attribuire ai segnali non verbali e paraverbali che ho colto.
        • Convalida: Fornisco a chi mi parla segnali di conferma che lo sto ascoltando e che ho compreso, almeno, il suo stato d’animo.

 

 

6.  Rispecchiamento

        • Empatia: Mi lascio coinvolgere dalle emozioni che percepisco in chi mi sta parlando.
        • Ricalco: Ricalco con naturalezza qualcosa del suo modo di essere, della sua postura, della sua espressività.
        • Ripetizione: Per rendere il suo pensiero utilizzo, talvolta, le stesse parole che lui ha utilizzato.
        • Uso delle metafore: Quando il mio interlocutore impiega una metafora, la utilizzo per aiutarlo a chiarire il suo pensiero.

 

7.  Feedback

        • Autodescrizione: Manifesto le mie emozioni come mie, senza qualificarle implicitamente come causate dall’azione dell’altro.
        • Interrogazione: Descrivo all’altro la mia percezione dei suoi comportamenti, chiedendogli di chiarirne il significato.
        • Osservazione positiva: Metto in luce aspetti oggettivamente positivi del comportamento dell’altro, senza sconfinare nell’elogio.
        • Osservazione negativa: Faccio presenti errori e limiti del comportamento dell’altro, senza sconfinare nel rimprovero.

 

8.  Incisività

        • Ordine espositivo: Nel comunicare contenuti complessi organizzo la struttura del discorso, dichiarando le mie intenzioni e consentendo a chi mi ascolta di sapere dove voglio arrivare e a che punto mi trovo.
        •  Coerenza: Utilizzo il canale paraverbale e non verbale in modo coerente, per guidare l’attenzione e l’interesse di chi mi ascolta verso la comprensione dei contenuti che intendo trasmettere.
        • Richiamo: Catturo fin dalle prime battute l’attenzione dei miei interlocutori, focalizzandola su un aspetto che so essere importante per loro.
        • Coinvolgimento: Suscito la partecipazione delle persone che mi ascoltano, instaurando con loro un feeling e coinvolgendole in un’esperienza interattiva. 

 

 

  1. Competenze gestionali

 

    • Competenze strategiche

 

   9.   Creatività

        • Duttilità: Quando i risultati che ottengo non sono soddisfacenti, riconosco prontamente la necessità di cambiare qualcosa nel mio modo di fare e apro il mio pensiero alla ricerca del nuovo, senza difendere il mantenimento delle mie abitudini.
        • Cambio di prospettiva: Quando non riesco a risolvere un problema nei modi ordinari, cerco di inquadrarlo sotto nuovi punti di vista.
        • Apertura mentale: Riconosco nei miei stessi giudizi le inevitabili generalizzazioni, cancellazioni e deformazioni e ne faccio il punto di partenza per immaginare azioni diverse da quelle che prima ritenevo possibili.
        • Flessibilità mentale: Adatto con prontezza il significato dei termini al contesto cui si riferiscono.

 

10. Apprendimento

        • Esperienza: Mi confronto con la realtà e rifletto sull’esperienza per sapere in che cosa migliorare.
        • Umiltà: Sono oggettiva/o nella valutazione di me e di ciò che mi riguarda, senza lasciarmi condizionare dall’amor proprio.
        • Serenità: Sono libera/o dalla preoccupazione di sbagliare ma riconosco con sincerità i miei errori quando emergono.
        • Interesse a migliorare: Utilizzo l’errore come punto di partenza per capire come posso fare meglio in futuro.

 

11. Progettualità

        • Tensione ideale: Faccio chiarezza dentro di me su cosa realmente voglio realizzare nella vita per sentirmi felice.
        • Concretezza: Collego la realizzazione del mio sogno con azioni concrete, alla mia portata.
        • Realismo: Rifletto sulle condizioni di realizzabilità dei miei desideri per trasformarli in obiettivi.
        • Orientamento al risultato: Sono proiettata/o verso la realizzazione di risultati altrettanto chiari e significativi come i problemi che sperimento.

 

12. Proattività

        • Riflessione: Dedico tempo di qualità alla riflessione sui miei progetti e sulle azioni da compiere per realizzarli.
        • Concentrazione: Identifico le azioni importanti e concentro tempo ed energie su di esse, anziché disperdermi a inseguire le urgenze.
        • Audacia: Comincio ad agire per realizzare il mio progetto anche se non ho la certezza del risultato, superando la pigrizia e il timore del rifiuto.
        • Autocontrollo: Quando provo paura, anziché ignorarla la interrogo per chiarire a me stessa/o che cosa temo che succeda e recuperare la libertà di agire in modo razionale.

 

 

    • Competenze manageriali

 

 

  13.  Motivazione

        • Condivisione: Coinvolgo i miei collaboratori nella definizione degli obiettivi.
        • Profondità: Conosco i bisogni, le capacità, le convinzioni, i valori, l’identità e la missione personale dei miei collaboratori.
        • Envisioning: Senza limitarmi ad agire sulla motivazione estrinseca, trasmetto a ciascuno dei miei collaboratori la mia vision, evidenzio i punti di contatto con la sua e lo aiuto ad allineare il modo di lavorare con i suoi valori e bisogni.
        • Commitment: Verifico che ogni collaboratore assuma una chiara responsabilità rispetto ai compiti che ha assunto.

 

14. Interazione

        • Informazione: Quando entro in possesso di un’informazione mi domando a quali persone è necessario, ovvero opportuno, che io la trasmetta.
        • Selezione: Riferisco a chi di dovere soltanto le cose importanti, lo faccio con brevità ed evito di riferire cose poco importanti.
        • Prudenza: Prima di decidere qualcosa che rientra nella mia competenza, mi domando a chi è necessario, ovvero opportuno, chiedere un parere.
        • Discernimento: Mi consulto con qualcuno quando giudico opportuno il suo parere ed evito di farlo quando ho tutti gli elementi per decidere.

 

15. Mediazione

        • Calma: Quando incontro opposizione su una questione che mi sta a cuore, mantengo i nervi saldi e tratto il mio interlocutore con rispetto e correttezza.
        • Lucidità: In tali situazioni so cercare, con mente lucida, una soluzione diversa da quella che inizialmente propugnavo.
        • Distanziamento: Per trovare questa soluzione, so distanziarmi dalle mie esigenze e mettermi nei panni dell’altro.
        • Ricerca di alternative: Cerco di capire lo scopo per cui il mio oppositore vuole qualcosa di incompatibile con la mia pretesa, e faccio venire alla luce altre modalità possibili per permettergli di raggiungere egualmente il suo scopo.

 

16. Formazione

        • Championing: Intuisco ciò che una persona potrebbe diventare, partendo da ciò che attualmente è.
        • Stima: Sono consapevole di quali sono i punti di forza dei miei collaboratori.
        • Comprensione: Ho una visione sostanzialmente positiva dei miei collaboratori, come cornice che inquadra le loro aree di miglioramento e i loro difetti.
        • Esigenza: Fornisco ai miei collaboratori feedback e riflessioni di sintesi sul loro operato, negli aspetti in cui questo può essere migliorato.

 

ALLEGATO 2

 

 

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE - 1

Data

___________________

NOME: ____________________________

Valutazione della frequenza

Mai

Qualche

Spesso

Sempre

 

 

 

volta

Competenze relazionali

Interpersonali

Assertività

Equilibrio

1

2

3

4

Pacatezza

1

2

3

4

Richiesta

1

2

3

4

Autonomia

1

2

3

4

Accoglienza

Cordialità

1

2

3

4

Semplicità

1

2

3

4

Apertura

1

2

3

4

Affinità

1

2

3

4

Fiducia

Sospensione del giudizio

1

2

3

4

Atteggiamento non giudicante

1

2

3

4

Mitezza

1

2

3

4

Credito

1

2

3

4

Gestione del conflitto

Prevenzione

1

2

3

4

Diagnosi

1

2

3

4

Recupero

1

2

3

4

Correttezza

1

2

3

4

Comunicative

Ascolto

Attenzione

1

2

3

4

Percezione

1

2

3

4

Interpretazione autentica

1

2

3

4

Convalida

1

2

3

4

Rispecchiamento

Empatia

1

2

3

4

Ricalco

1

2

3

4

Ripetizione

1

2

3

4

Uso delle metafore

1

2

3

4

Feedback

Autodescrizione

1

2

3

4

Interrogazione

1

2

3

4

Osservazione positiva

1

2

3

4

Osservazione negativa

1

2

3

4

Incisività

Ordine espositivo

1

2

3

4

Coerenza

1

2

3

4

Richiamo

1

2

3

4

Coinvolgimento

1

2

3

4

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE – 2

Data

___________________

NOME: ____________________________

Valutazione della frequenza

Mai

Qualche

Spesso

Sempre

 

 

 

volta

Competenze gestionali

Strategiche

Creatività

Duttilità

1

2

3

4

Cambio di prospettiva

1

2

3

4

Apertura mentale

1

2

3

4

Flessibilità mentale

1

2

3

4

Apprendimento

Esperienza

1

2

3

4

Umiltà

1

2

3

4

Serenità

1

2

3

4

Interesse a migliorare

1

2

3

4

Progettualità

Tensione ideale

1

2

3

4

Concretezza

1

2

3

4

Realismo

1

2

3

4

Orientamento al risultato

1

2

3

4

Proattività

Riflessione

1

2

3

4

Concentrazione

1

2

3

4

Audacia

1

2

3

4

Autocontrollo

1

2

3

4

Manageriali

Motivazione

Condivisione

1

2

3

4

Profondità

1

2

3

4

Envisioning

1

2

3

4

Commitment

1

2

3

4

Interazione

Informazione

1

2

3

4

Selezione

1

2

3

4

Prudenza

1

2

3

4

Discernimento

1

2

3

4

Mediazione

Calma

1

2

3

4

Lucidità

1

2

3

4

Distanziamento

1

2

3

4

Ricerca di alternative

1

2

3

4

Formazione

Championing

1

2

3

4

Stima

1

2

3

4

Comprensione

1

2

3

4

Esigenza

1

2

3

4

 

 

ALLEGATO 3

 

QUADRO DELLE COMPETENZE STRATEGICHE

DEI FANCIULLI E PREADOLESCENTI

(DA 6 A 13 ANNI)

 

 

 

SIGNIFICATO DEI TERMINI E CRITERI ADOTTATI

 

Competenza = un comportamento abituale idoneo a produrre un risultato utile.

 

Abito = la predisposizione o abilità acquisita, neurologicamente  fondata, che giustifica la abitualità del comportamento e la possibilità di modificarlo mediante processi di interiorizzazione e di allenamento.

 

Obiettivi finali che la psicopedagogia considera essenziali per l’educazione di ogni alunno a partire dalla scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado:

  • Sviluppo della libertà (o autodeterminazione, o autonomia) = capacità di prendere decisioni ed effettuare scelte che hanno la loro origine nella persona dell’alunno, il quale pertanto ha la consapevolezza di essere all’origine delle proprie azioni.
  • Sviluppo della responsabilità, o autoregolazione = capacità di assumersi le conseguenze delle proprie decisioni e delle proprie scelte.

 

Competenze strategiche  = quelle competenze esercitando le quali l’alunno, fin dalla prima infanzia,  progredisce in libertà e responsabilità.

 

Ogni competenza è descritta attraverso i criteri di misurazione dei traguardi raggiunti (markers).

 

Le competenze sono state scelte tenendo presenti gli abiti basilari per agevolare l’acquisizione delle soft skills da esercitare un domani nel mondo del lavoro.  Si è preferito evitare nomi e pratiche che per i fanciulli e i preadolescenti acquisiranno importanza solo un domani: ad esempio, i fondamenti della comunicazione efficace sono stati impostati nelle competenze dell’equilibrio emotivo e dell’apertura; i fondamenti della leadership sono stati impostati nelle competenze del coraggio e dell’intraprendenza; anziché parlare di creatività e di decision making si è preferito limitarsi alla flessibilità.  

 

 

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

 

 

Alessandra La Marca,  Soft Skills e saggezza a scuola, Morcelliana Editrice, Brescia, 2019

George McCloskey, Lisa Perkins,  Essentials of Executive Functions  Assessment, Wiley, Hoboken (NJ), 2013

Paola Marmocchi, Claudia Dall’Aglio, Michela Zannini,  Educare le life skills - Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità,  Edizioni Centro Studi Erickson, 2004

European Commission,  Proposal for a Council Recommendation on Key Competencies for Lifelong Learning, 17.1.2018

 

 

  1. AUTOSTIMA

=  il percepire se stesso/a come amato/a, amabile e capace

 

Riconosce tanto i propri punti di forza quanto i propri limiti

Formula giudizi realistici su di sé e valutazioni corrette sul proprio operato

Ammette i propri errori, senza colpevolizzarsi o perdere fiducia in se stesso/a

Sa accettare con serenità una critica, una disapprovazione o un rifiuto

 

  1. EQUILIBRIO EMOTIVO

= conoscere e riconoscere le emozioni in sé e negli altri, imparando a utilizzarle come

            risorse per comunicare

 

Esprime le proprie emozioni in modo adeguato al contesto, senza reprimerle o nasconderle

Riesce a comprendere le emozioni degli altri e ad esserne partecipe

Sa ascoltare gli altri con attenzione e interesse

Manifesta le proprie emozioni come tali, distinguendole dalle proprie osservazioni e giudizi rispetto ai comportamenti altrui che possono aver contribuito a generarle

 

  1. AUTOCONTROLLO

= mantenere un comportamento equilibrato, controllando la reazione istintiva quando è esagerata e sapendo rinunziare ad una gratificazione immediata per rimandarla a un momento successivo

 

Sa trattenersi e regolarsi da solo/a, essendo consapevole di essere all’origine delle proprie scelte e azioni

Riflette prima di agire, tenendo presente tutto ciò che sa della situazione e del contesto

Tollera circostanze avverse e reagisce in modo equilibrato a piccoli problemi o insuccessi

Riceve osservazioni e rimproveri senza abbattersi né protestare

 

 

  1. FLESSIBILITÀ

= la capacità di adattarsi a situazioni diverse da quelle previste o abituali, riuscendo a cambiare focus o prospettiva

 

Reagisce con curiosità e interesse alle novità

È capace, quando serve, di cambiare le proprie prospettive e i propri atteggiamenti

Individua i problemi, prevede le difficoltà e prospetta le soluzioni

Utilizza l’insuccesso per imparare qualcosa  e correggere il proprio modo di agire

 

 

  1. COSTANZA  

= il portare a termine da solo/a i compiti assegnati, come frutto di  motivazione intrinseca e di metodo

 

Riesce a mantenere la concentrazione su ciò che serve anche per un tempo prolungato, senza distrarsi

Tiene le proprie cose in ordine e organizza il proprio lavoro

Porta a compimento ciò che ha cominciato

Persiste nel lavoro nonostante le difficoltà e lo sforzo

 

 

  1. CORAGGIO

= l’affrontare con sincerità ciò che non piace e l’adoperarsi con forza per realizzare ciò che è difficile  

 

E’ sincero nel riconoscere la verità, senza farsi bloccare dalla vergogna o dal desiderio di fare bella figura

Di fronte a situazioni difficili non desiste né rimanda, ma tira fuori da sé la forza e si impegna

Affronta l’incertezza senza paura

E’ leale e rispetta la parola data

 

  1. INTRAPRENDENZA

=  il mettere del proprio nel far sì che le cose vadano nel modo migliore, facendo ciò che è possibile, cercando soluzioni e coinvolgendo gli altri

 

Prende l’iniziativa su come impiegare il tempo

Programma in anticipo ciò che farà in futuro

Coordina le attività da svolgere assieme ai fratelli, alle sorelle o agli amici

Quando si presenta un problema, pensa subito a come può risolverlo

 

 

  1. GIOIA

= la soddisfazione interiore per ciò che ha ricevuto e la speranza di ottenere ciò che desidera per il futuro

 

E’ abitualmente contento

Durante le interrogazioni e i compiti in classe si manifesta sereno

Sa infondere agli altri serenità e pace

Si mostra disteso durante le competizioni

 

 

  1. INTERESSI

= l’essere animato/a interiormente e spinto/a ad agire da passioni, desideri, progetti o sogni

 

Ascolta abitualmente con interesse chi gli parla di cose nuove

Coltiva dei passatempi non immediatamente utili (collezioni, ricerche, giochi, escursioni, etc.)

Ha desiderio e curiosità di conoscere e di approfondire

Coltiva letture che lo aiutano a ricostruire o immaginare contesti diversi dal proprio

 

  1. METODO DI STUDIO

= la ricerca di un metodo personale per apprendere in modo efficace e la riflessione per migliorarlo continuamente

 

Ha un metodo per organizzare e ricordare ciò che studia

Sa prendere appunti di ciò che ascolta o che legge

Coglie gli aspetti essenziali o più importanti di una lezione o di un racconto

Verifica se ha ben capito ciò che sta studiando

 

  1.  APERTURA

= l’interesse alla relazione con l’altro e la disponibilità ad interagire in modo sereno

 

Ha un rapporto alla pari con gli altri, né sottomesso né prepotente

Ascolta gli altri e manifesta loro i propri sentimenti

Nei momenti di difficoltà sa chiedere aiuto alla persona giusta

Collabora normalmente con altri e si inserisce facilmente in un gruppo

 

 

  1.  GENEROSITA’

= l’apertura alla gratuità e a considerare l’altro come importante in sé

 

Pensa ai bisogni degli altri, oltre che ai propri

Sa condividere il proprio tempo o le proprie cose per aiutare gli altri

Partecipa emotivamente al problema di chi sta male

Aiuta a socializzare compagni isolati.

 

ALLEGATO 4

 

                COMPETENZE

 

 

                                                                 MARKERS

 

 

M

A

I

T

A

L

V

O

L

T

A

S

P

E

S

S

O

S

E

M

P

R

E

N

O

N

 

S

O

 

 

Autostima

Riconosce tanto i propri punti di forza quanto i propri limiti

 

 

 

 

 

Formula giudizi realistici su di sé e valutazioni corrette sul proprio operato

 

 

 

 

 

Ammette i propri errori, senza colpevolizzarsi o perdere fiducia in se stesso/a

 

 

 

 

 

Sa accettare con serenità una critica, una disapprovazione o un rifiuto

 

 

 

 

 

Equilibrio emotivo

Esprime le proprie emozioni in modo adeguato al contesto, senza reprimerle o nasconderle

 

 

 

 

 

Riesce a comprendere le emozioni degli altri e ad esserne partecipe

 

 

 

 

 

Sa ascoltare gli altri con attenzione e interesse

 

 

 

 

 

Manifesta le proprie emozioni come tali, distinguendole dalle proprie osservazioni e giudizi rispetto ai comportamenti altrui che possono aver contribuito a generarle

 

 

 

 

 

 Autocontrollo

Sa trattenersi e regolarsi da solo/a, essendo consapevole di essere all’origine delle proprie scelte e azioni

 

 

 

 

 

Riflette prima di agire, tenendo presente tutto ciò che sa della situazione  e del contesto

 

 

 

 

 

Tollera circostanze avverse e reagisce in modo equilibrato a piccoli problemi o insuccessi

 

 

 

 

 

Riceve osservazioni e rimproveri senza abbattersi né protestare

 

 

 

 

 

Flessibilità

Reagisce con curiosità e interesse alle novità

 

 

 

 

 

E’ capace, quando serve, di cambiare le proprie prospettive e i propri atteggiamenti

 

 

 

 

 

Individua i problemi, prevede le difficoltà e prospetta le soluzioni

 

 

 

 

 

Utilizza l’insuccesso per imparare qualcosa e correggere il proprio modo di agire

 

 

 

 

 

Costanza

Riesce a mantenere la concentrazione su  ciò che serve anche per un tempo prolungato, senza distrarsi

 

 

 

 

 

Tiene le proprie cose in ordine e organizza il proprio lavoro

 

 

 

 

 

Porta a compimento ciò che ha cominciato

 

 

 

 

 

Persiste nel lavoro nonostante le difficoltà e lo sforzo

 

 

 

 

 

 Coraggio

E’ sincero nel riconoscere la verità, senza farsi bloccare dalla vergogna o dal desiderio di fare bella figura

 

 

 

 

 

Di fronte a situazioni difficili non desiste né rimanda, ma tira fuori da sé la forza e si impegna

 

 

 

 

 

Affronta l’incertezza senza paura

 

 

 

 

 

E’ leale e rispetta la parola data

 

 

 

 

 

 

 

                COMPETENZE

 

 

                                                                 MARKERS

 

 

M

A

I

T

A

L

V

O

L

T

A

S

P

E

S

S

O

S

E

M

P

R

E

N

O

N

 

S

O

 

 

Intraprendenza

Prende l’iniziativa su come impiegare il tempo        

 

 

 

 

 

Programma in anticipo ciò che farà in futuro

 

 

 

 

 

Coordina le attività da svolgere assieme ai fratelli, alle sorelle  o agli amici

 

 

 

 

 

Quando si presenta un problema, pensa subito a come può risolverlo

 

 

 

 

 

Gioia

E’ abitualmente contento

 

 

 

 

 

Durante le interrogazioni e i compiti in classe si manifesta sereno

 

 

 

 

 

Sa infondere agli altri serenità e pace

 

 

 

 

 

Si mostra disteso durante le competizioni

 

 

 

 

 

Interessi 

Ascolta abitualmente con interesse chi gli parla di cose nuove

 

 

 

 

 

Coltiva dei passatempi non immediatamente utili (collezioni, ricerche, giochi, escursioni, etc.)

 

 

 

 

 

Ha desiderio e curiosità di conoscere e di approfondire

 

 

 

 

 

Coltiva letture che lo aiutano a ricostruire o immaginare contesti diversi dal proprio

 

 

 

 

 

Metodo di studio

Ha un metodo per organizzare e ricordare ciò che studia

 

 

 

 

 

Sa prendere appunti di ciò che ascolta o che legge

 

 

 

 

 

Coglie gli aspetti essenziali o più importanti di una lezione o di un racconto

 

 

 

 

 

Verifica se ha ben capito ciò che sta studiando

 

 

 

 

 

Apertura

Ha un rapporto alla pari con gli altri, né sottomesso né prepotente

 

 

 

 

 

Ascolta gli altri e manifesta loro i propri sentimenti

 

 

 

 

 

Nei omenti di difficoltà sa chiedere aiuto alla persona giusta

 

 

 

 

 

Collabora normalmente con gli altri e si inserisce facilmente in un gruppo

 

 

 

 

 

Generosità 

Pensa ai bisogni degli altri, oltre che ai propri

 

 

 

 

 

Sa condividere il proprio tempo o le proprie cose per aiutare gli altri

 

 

 

 

 

Partecipa emotivamente al problema di chi sta male

 

 

 

 

 

Aiuta a socializzare compagni isolati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Massimo Tucciarelli
Tematica